Luoghi

Palazzo delle Esposizioni

Fondazione Banca del Monte di Lucca

Lucca

Il Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca ospita l’Archivio Galileo Chini di Lido di Camaiore, che è stato oggetto di un complesso lavoro di riordino e inventariazione triennale, curato da Promo PA Fondazione e realizzato in collaborazione con l’Istituto Storico Lucchese,  grazie al  sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca a partire dal 2012.  

Il riordino, l’inventario e il catalogo, curati ed eseguiti dalla Prof.ssa Annantonia Martorano, hanno avuto un duplice obiettivo: la conservazione e la divulgazione dei documenti, per allontanare il rischio di dispersione e perdita della memoria di questa straordinaria testimonianza; l’implementazione del partenariato, attraverso il coinvolgimento di tutti quei soggetti istituzionali proprietari di beni “chiniani”, fino ad arrivare a costruire una vera e propria rete di valorizzazione finalizzata allo sviluppo della conoscenza del Maestro (cfr. Archivio Chini inserire link all’archivio).

L’Archivio Chini si articola in due Fondi, il Fondo Galileo Chini (1894-1956) e il Fondo Eros e Paola Chini (1957-2012)

Il Fondo Galileo Chini conserva tutti i documenti e le lettere rimaste nella famiglia di Galileo Chini, accuratamente conservati dalla nipote Paola Chini; il Fondo di Eros (figlio di Galileo e padre di Paola) e Paola Chini conserva invece la documentazione delle esposizioni e dei convegni tenuti in Italia e all’estero sulla figura e l’opera di Galileo Chini fino al 2012.

Il Palazzo oggi

Il Palazzo delle Esposizioni si sviluppa su quattro livelli, comprendenti un Auditorium adibito a convegni, conferenze, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli teatrali; sale espositive di diverse dimensioni adibite a mostre pittoriche, scultoree, documentali; due stanze al piano primo che ospitano il Fondo documentazione Arturo Paoli e due altre stanze al terzo piano che accolgono gli Archivi privati, tra i quali l’Archivio Galileo Chini. 

Galileo Chini all’Esposizione di Bruxelles 1910

Un formidabile incendio ha distrutto buona parte della magnifica Esposizione internazionale di Bruxelles. Fortunatamente è rimasta quasi intatta la Sezione dell’Italia, «la più bella, la più ricca e la più originale di tutte». «Galileo Chini, – scrive Icilio Bianchi ne «Il Messaggero del Mugello» il 21 agosto 1910 – sulla larga fascia alta 4 metri e lunga 20 della loggia superiore, ha rievocato, con le magie dell’arte che gli è propria, i paesaggi più pittoreschi delle diverse regioni italiche, animandoli con caratteristiche scene della vita quattrocentesca. La facciata poi è tutta policroma e le belle fantasie decorative del Chini si snodano e si sviluppano sopra un fondo d’oro vero, così che il padiglione, con le sue tonalità calde e brillanti rievoca la veneziana Ca d’oro e la basilica di S. Marco». Il padiglione italiano è veramente meraviglioso. La facciata principale è formata da due logge sovrapposte, a cinque arcate: dall’arcata centrale sporge lo storico arengario e da questo scende un drappo di damasco bianco e oro, con le armi dell’Italia. La palazzina è dominata da una torricella terminante con una corona di ferro.

Estratto da «Il Messaggero del Mugello»; Borgo San Lorenzo, 21 agosto 1910 (Archivio Galileo Chini, b. II, fasc. H, sottofasc. 3, doc. 4)

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